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abbinamenti oca e cabernet sauvignon

Oca arrosto con la sua salsa brasata e Cabernet Sauvignon

L’oca è il tipico animale da cortile che per secoli ha popolato le aie delle nostre fattorie, divenendo una pietanza tipica della stagione autunnale. In passato rappresentava un’ottima riserva di grassi e proteine per le famiglie contadine, tanto da essere considerata il maiale dei poveri. Inoltre, proprio come per il maiale, ogni parte dell’animale veniva utilizzata: il grasso come condimento, le piume per le trapunte e i cuscini, le penne per realizzare stuzzicadenti, penne per scrivere o ornamenti da cappello.

Proprio nei mesi di novembre e dicembre l’oca diventa “matura” per essere consumata, e infatti è uno dei piatti tipici della tradizionale festa di San Martino.

Chi no magna l’oca a San Martìn, nol fa l’ beco di un quatrìn!

Lo chef Ermanno Zago del Ristorante Le Querce di Ponzano, ci propone questa ricetta tradizionale che si abbina perfettamente al nostro Cabernet Sauvignon. La cottura arrosto è da preferire perché permette di sgrassare molto la ricca carne dell’oca.

Ingredienti:
1 oca
1 gambo di sedano
1 carota
1 cipolla
1 spicchio d’aglio
erbe aromatiche a piacere
sale
pepe
olio extravergine d’oliva

 

Procedimento: 

Pulire per bene l’oca, togliere le interiora e sfiammarla, quindi lavarla in abbondante acqua corrente.
Nella pirofila preparare un fondo di sedano, carote e cipolla, tagliate a tocchettoni grossi. Condire con sale, pepe e poco olio d’oliva (l’oca in cottura rilascia parecchio grasso). Aggiungere uno spicchio d’aglio ed erbette a piacere, tipo rosmarino, salvia, timo. Massaggiare bene l’oca con il condimento, in modo da distribuirlo bene anche nell’interno.
Infornare ad una temperatura bassa, circa 140 gradi mettendo all’interno della placca due dita di acqua. La cottura è molto lenta, all’incirca 4 ore. A metà cottura girare l’oca e bagnarla con il suo stesso fondo. Se il forno asciuga troppo aggiungere ancora del liquido per completare la cottura ed eventualmente coprire con della stagnola per evitare troppa perdita di umidità. A cottura ultimata (testare con una forchetta), togliere l’oca dalla placca, togliere i rametti di erbette, far bollire il fondo e frullarlo. Porzionare l’oca (circa 5 porzioni) e disporla in un vassoio da portata con il suo fondo brasato.

oche
oca brasata e melograno